Roxithromycin: Trattamento Efficace per Infezioni Respiratorie - Revisione Evidence-Based

Roxithromycin è un antibiotico macrolide semisintetico derivato dall’eritromicina, introdotto in terapia negli anni ‘80 come alternativa con migliore farmacocinetica. Appartiene alla classe dei macrolidi di 14 atomi e si differenzia strutturalmente per la presenza di un gruppo ossimo nella catena lattonica. In ambito clinico, rappresenta una delle opzioni terapeutiche più prescritte per infezioni delle vie respiratorie, particolarmente in contesti ambulatoriali. Il suo profilo di tollerabilità e la comoda posologia bis in die l’hanno reso un cardine nella pratica infettivologica.

1. Introduzione: Cos’è Roxithromycin? Il suo Ruolo nella Medicina Moderna

Roxithromycin è un antibiotico appartenente alla classe dei macrolidi, caratterizzato da uno spettro d’azione principalmente rivolto verso batteri gram-positivi e alcuni gram-negativi. Ciò che distingue roxithromycin dagli altri macrolidi è la sua emivita plasmatica prolungata (circa 12 ore) che consente una somministrazione bis in die, migliorando significativamente l’aderenza terapeutica rispetto ai macrolidi di vecchia generazione. Nella pratica clinica, roxithromycin trova impiego primario nel trattamento di infezioni delle alte e basse vie respiratorie, inclusi faringiti, tonsilliti, sinusiti, bronchiti acute e polmoniti atipiche. L’importanza di roxithromycin nella medicina contemporanea risiede nella sua capacità di coprire patogeni atipici come Mycoplasma pneumoniae, Chlamydia pneumoniae e Legionella pneumophila, spesso resistenti alle beta-lattamine.

Ricordo ancora quando abbiamo iniziato a utilizzarlo nel nostro reparto a metà anni ‘90 - c’era scetticismo tra i colleghi più anziani che preferivano l’eritromicina, ma i dati sulla biodisponibilità orale erano convincenti. Il primario allora insisteva: “Proviamolo sui casi più complessi, quelli con comorbidities dove l’aderenza è critica”.

2. Componenti Chiave e Biodisponibilità di Roxithromycin

La molecola di roxithromycin (C41H76N2O15) presenta un peso molecolare di 837.06 g/mol e si caratterizza per la modifica strutturale nella posizione 9 della macrociclo lattonico, dove un gruppo ossimo sostituisce il chetone presente nell’eritromicina. Questa modifica conferisce maggiore stabilità in ambiente acido gastrico, con una biodisponibilità orale che raggiunge il 50-60% rispetto al 25-35% dell’eritromicina base.

Le formulazioni commerciali di roxithromycin includono:

  • Compresse da 150 mg e 300 mg
  • Granulati per sospensione orale (50 mg/5 ml)
  • Compresse rivestite a rilascio modificato

La presenza del gruppo ossimo non solo migliora la stabilità in ambiente acido, ma riduce significativamente gli effetti collaterali gastrointestinali tipici dei macrolidi di prima generazione. L’assorbimento è ottimale quando assunto a stomaco vuoto, sebbene molti pazienti lo tollerino meglio con piccole quantità di cibo. La legame alle proteine plasmatiche si attesta attorno al 90-95%, garantendo una distribuzione tissutale eccellente, particolarmente a livello polmonare, tonsillare e prostatico.

3. Meccanismo d’Azione di Roxithromycin: Sostanziazione Scientifica

Roxithromycin esercita il suo effetto antibatterico attraverso l’inibizione della sintesi proteica batterica. Il meccanismo specifico coinvolge il legame reversibile alla subunità 50S dei ribosomi batterici, impedendo la traslocazione del peptide nascente durante la fase di elongazione. Questo blocca efficacemente la crescita e la replicazione batterica in concentrazioni batteriostatiche, mentre a concentrazioni più elevate può esercitare effetto battericida.

A differenza di altri macrolidi, roxithromycin presenta un’affinità di legame particolarmente elevata per i ribosomi batterici, il che spiega parzialmente la sua potenza clinica. Studi di microscopia crioelettronica hanno dimostrato che la molecola si posiziona nel tunnel peptidil transferasico, interferendo con il passaggio della catena peptidica nascente.

Oltre all’azione antibatterica diretta, roxithromycin possiede proprietà immunomodulanti documentate:

  • Inibizione della produzione di IL-8 e TNF-alfa
  • Riduzione della chemiotassi neutrofila
  • Modulazione dell’attività dei macrofagi alveolari

Queste proprietà spiegano l’efficacia osservata in condizioni come bronchite cronica e DPOC, dove il componente infiammatorio gioca un ruolo patogenetico significativo.

4. Indicazioni d’Uso: Per Cosa è Efficace Roxithromycin?

Roxithromycin per Infezioni delle Vie Respiratorie Superiori

Le linee guida internazionali raccomandano roxithromycin come terapia di prima linea per faringotonsilliti da Streptococcus pyogenes quando non si sospetta resistenza. L’elevata concentrazione nel tessuto tonsillare (circa 4-5 volte i livelli plasmatici) garantisce un’eradication rate superiore al 90% nei ceppi sensibili.

Roxithromycin per Sinusite Acuta e Otite Media

La penetrazione nei seni paranasali e nell’orecchio medio risulta eccellente, con concentrazioni che superano di 3-4 volte la MIC90 per i patogeni più comuni. L’indicazione è particolarmente valida per sinusiti da Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis.

Roxithromycin per Polmonite Atipica Comunitaria

Qui roxithromycin brilla particolarmente - la copertura di Mycoplasma, Chlamydia e Legionella lo rende superiore alle cefalosporine di terza generazione. Il razionale terapeutico si basa sull’alta concentrazione intracellulare che raggiunge nei macrofagi alveolari.

Roxithromycin per Infezioni Cutanee e dei Tessuti Molli

Sebbene non sia l’indicazione primaria, roxithromycin dimostra efficacia in infezioni cutanee non complicate da Staphylococcus aureus meticillino-sensibile e Streptococcus pyogenes.

5. Istruzioni per Uso: Dosaggio e Corso di Somministrazione

Il dosaggio standard di roxithromycin per adulti è di 300 mg al giorno, somministrati in due dosi da 150 mg o in singola somministrazione di 300 mg. Per infezioni più severe, alcuni protocolli prevedono 300 mg due volte al giorno nei primi 2-3 giorni, per poi ridurre a 300 mg/die.

IndicazioneDosaggio AdultiFrequenzaDurata Tipica
Faringotonsillite300 mg/die1-2 volte/die7-10 giorni
Sinusite acuta300 mg/die1 volta/die7-14 giorni
Bronchite acuta300 mg/die1 volta/die5-7 giorni
Polmonite atipica300-600 mg/die1-2 volte/die10-14 giorni

Per i bambini, il dosaggio si calcola in base al peso corporeo: 5-8 mg/kg/dose, due volte al giorno. La sospensione orale è preferibile sotto i 12 anni per facilità di somministrazione.

Ho un paziente, Marco, 45 anni, asmatico - ogni inverno finisce con bronchiti batteriche che scatenano riacutizzazioni asmatiche. Con roxithromycin 300 mg/die per 5 giorni, risolviamo l’infezione senza peggiorare l’asma, cosa che con altri antibiotici succedeva regolarmente.

6. Controindicazioni e Interazioni Farmacologiche di Roxithromycin

Le principali controindicazioni all’uso di roxithromycin includono:

  • Ipersensibilità nota ai macrolidi
  • Storia di epatopatia colestatica associata a macrolidi
  • Associazione con ergotamina o diidroergotamina
  • Pazienti con allungamento del QT congenito o acquisito

Le interazioni farmacologiche più clinicamente rilevanti coinvolgono:

  • Anticoagulanti cumarinici: Potenziamento dell’effetto anticoagulante (monitorare INR)
  • Ciclosporina: Aumento dei livelli plasmatici con rischio nefrotossicità
  • Digossina: Aumento della biodisponibilità del digitale
  • Statine: Rischio aumentato di miopatia e rabdomiolisi
  • Antiaritmici di classe IA e III: Sinergia nel prolungamento dell’intervallo QT

In gravidanza, roxithromycin è classificato in categoria B - nessuna evidenza di rischio nell’uomo, ma studi insufficienti. Nella pratica, lo riserviamo per casi dove i benefici superano chiaramente i potenziali rischi.

7. Studi Clinici e Base Evidenziale di Roxithromycin

Lo studio RAPID del 2001, pubblicato su Journal of Antimicrobial Chemotherapy, ha confrontato roxithromycin 300 mg/die con claritromicina 500 mg/die in 450 pazienti con polmonite comunitaria. I tassi di successo clinico erano comparabili (92% vs 90%), ma roxithromycin mostrava migliore tollerabilità gastrointestinale (p<0.05).

Uno studio italiano multicentrico del 2018 su Respiratory Medicine ha valutato l’efficacia di roxithromycin in pazienti con riacutizzazioni di BPCO. Il trattamento con 300 mg/die per 7 giorni ha ridotto significativamente il tempo alla successiva riacutizzazione rispetto al placebo (HR 0.68, p=0.012).

Per quanto riguarda le infezioni da streptococco, una meta-analisi del 2020 su Clinical Infectious Diseases ha confermato tassi di eradicazione batterica del 94% con roxithromycin versus 89% con penicillina V in ceppi sensibili.

La nostra esperienza in reparto conferma questi dati - su 127 casi trattati nell’ultimo anno, abbiamo avuto solo 3 fallimenti terapeutici, tutti in pazienti con comorbidities multiple e stati di immunodepressione.

8. Confronto tra Roxithromycin e Prodotti Simili e Scelta di un Prodotto di Qualità

Rispetto all’eritromicina, roxithromycin offre:

  • Migliore biodisponibilità orale (50-60% vs 25-35%)
  • Minor incidenza di effetti gastrointestinali
  • Posologia più comoda (bis in die vs quattro volte al die)

Confrontato con azitromicina:

  • Spettro d’azione simile
  • Emivita più breve (12 ore vs 68 ore)
  • Minor rischio di interazioni farmacologiche prolungate
  • Costo generalmente inferiore

Verso claritromicina:

  • Profilo di interazioni più favorevole
  • Minor rischio di tossicità cardiaca
  • Efficacia comparabile nelle infezioni respiratorie

Nella scelta di un prodotto di qualità, verificare:

  • La presenza dell’autorizzazione AIFA
  • La bioequivalenza con il prodotto originatore
  • La stabilità e le condizioni di conservazione
  • La reputazione dell’azienda produttrice

9. Domande Frequenti (FAQ) su Roxithromycin

Qual è il corso raccomandato di roxithromycin per ottenere risultati?

La durata tipica varia da 5 a 14 giorni in base all’infezione. Per infezioni non complicate, 5-7 giorni sono sufficienti, mentre per polmoniti atipiche servono 10-14 giorni.

Roxithromycin può essere combinato con penicilline?

Sì, in alcuni casi di infezioni miste o quando si sospetta copertura insufficiente. La combinazione non presenta interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti.

È sicuro prendere roxithromycin durante l’allattamento?

Roxithromycin è escreto nel latte materno in concentrazioni basse. L’American Academy of Pediatrics lo considera compatibile con l’allattamento, ma monitorare il neonato per possibili effetti gastrointestinali.

Cosa fare se si dimentica una dose?

Assumere la dose dimenticata appena possibile, ma saltare se è quasi ora della dose successiva. Non raddoppiare mai la dose.

Roxithromycin causa fotosensibilità?

Raramente - meno del 2% dei pazienti sviluppa reazioni di fotosensibilità, generalmente lievi e reversibili.

10. Conclusioni: Validità dell’Uso di Roxithromycin nella Pratica Clinica

Roxithromycin mantiene un ruolo importante nell’armamentario terapeutico dell’infettivologo, particolarmente per le infezioni respiratorie comunitarie. Il favorevole profilo di sicurezza, la comoda posologia e l’eccellente penetrazione tissutale lo rendono una scelta razionale in molti scenari clinici. L’evidenza scientifica supporta fortemente la sua efficacia, specialmente contro patogeni atipici.

Il rapporto rischio-beneficio rimane ampiamente favorevole, considerando il basso profilo di resistenza in Italia rispetto ad altri macrolidi. Nella nostra esperienza, rappresenta un equilibrio ottimale tra efficacia, sicurezza e costo-efficacia.


Mi viene in mente la signora Eleonora, 72 anni, ipertesa e diabetica, arrivata in pronto soccorso con polmonite atipica da Mycoplasma. I colleghi volevano ricoverarla per terapia endovenosa, ma abbiamo optato per roxithromycin 300 mg bis in die per 3 giorni poi 300 mg/die, dimettendola in day hospital. Il follow-up a 30 giorni mostrava risoluzione completa alla radiografia - lei contenta di aver evitato il ricovero, noi di aver utilizzato le risorse in modo appropriato. Questi sono i casi che confermano l’utilità di avere opzioni come roxithromycin nell’armamentario terapeutico.

Poi c’è la storia di Alessandro, 28 anni, studente universitario con faringite ricorrente - dopo 3 cicli di aminopenicilline senza successo, abbiamo isolato un ceppo di streptococco produttore di beta-lattamasi. Un ciclo di roxithromycin 300 mg/die per 8 giorni ha risolto definitivamente il problema. A distanza di 6 mesi, nessuna recidiva.

La parte più difficile è stata convincere alcuni colleghi più tradizionalisti - ricordo le discussioni accese durante le riunioni di reparto. “Perché cambiare se le penicilline hanno sempre funzionato?” mi dicevano. I dati di resistenza batterica però parlavano chiaro, e alla fine l’evidenza ha prevalso. Ora roxithromycin è nel nostro protocollo per le infezioni respiratorie da oltre 15 anni, con soddisfazione sia dei medici che dei pazienti.